Un nuovo studio (dicembre 2016) olandese conferma che l'esposizione orale a nanoparticelle di biossido di titanio potrebbe avere effetti negativi sul fegato, ovaie e testicoli.
COSA C'È NEL MIO CIBO? NANOPARTICELLE, BIOSSIDO DI TITANIO E SALUTE da LiFeMe
Sembra che i produttori di alimenti,con lo strategico manforte degli scienziati, stiano cercando di rendere il cibo sempre meno reale, sempre più "alieno" e malsano. Prima c'era l'omogeneizzazione e pastorizzazione, quindi l'aggiunta di colori artificiali, insaporenti, conservanti, additivi di ogni sorta, altamente tossici in grado di prendersi beffa del nostro sistema ormonale (interferenti endocrini), poi sono arrivati gli OGM ed ora abbiamo le nanoparticelle.
Tante volte, ed in modo più che mai approfondito abbiamo parlato della nanotecnologia, dei nanomateriali, soprattutto del fatto che pur non essendo ancora testati i loro eventuali danni, pur non esistendo protocollo di sicurezza siano stati imposti all'uso.
Ciò che è grave è che le nanoparticelle rientrano a pieno titolo fra gli additivi, materia disciplinata dal Reg (CE) 1169/2011 nonostante non vi sia una normativa a riguardo e non vi siano valutazioni di rischio.
Li troviamo nei medicinali (le famose aspirine da mettere sotto la lingua che in un attimo fanno passare ogni male), medicinali chemioterapici, cosmetici (questo è l'unico campo in cui pare obbligatoria l'iscrizione della loro presenza, esempio nelle creme solari, rossetti, ombretti).
Ora li abbiamo anche, senza saperlo, negli alimenti. (dolci, caramelle, bevande alla soia, al riso, maionese,, dentifrici...). Si tratta di additivi ultramicroscopici aggiunti solitamente per rendere l'alimento più allettante ed evitarne lo "scolorimento". Non solo questi additivi non contribuiscono con alcun valore nutrizionale, ma sono così piccoli che possono infiltrarsi nella circolazione sanguigna e così raggiungere tutte le parti del corpo, dove hanno il potenziale di causare danni.
Per leggere nel dettaglio i danni causati dai nanomateriali consiglio scaricare il pdf in:
NANOPARTICELLE,NANOMETALLI,NANOINGEGNERIA,CAUSA DELLE NANOPATOLOGIE
E` stato dimostrato dal professor Nemmar dell’Universita` cattolica di Leuven che particelle da 100 nanometri, ovvero 0,1 micron, se respirate, passano la barriera polmonare in 60 secondi e in un’ora giungono al fegato.
Schematico e riassuntivo questo documento della Dottoressa Gatti sul Progetto RTD sovvenzionato dalla Commissione Europea sul ruolo patologico delle micro e nano particelle. (progetto QLRT 2002-147 anno 2002/2005).
Siamo già informati di quanto i pesticidi facciano male, di quanto gli additivi annientino il nostro corpo e mente..sugli interferenti endocrini... bene è importante informarci anche sui nanomateriali!
Perchè quando parliamo di nanomateriali.. parliamo sostanzialmente di nanometalli.
Nella maggior parte dei casi, le nanoparticelle utilizzate nei prodotti alimentari sono composte da biossido di titanio, che ha un record di dubbia salute, anche se la Food and Drug Administration lo ha classificato come riconosciuto Generalmente come Sicuro (GRAS).
Infatti, il biossido di titanio è ampiamente usato in creme solari, perché aiuta a riflettere la luce ultravioletta. Prescindendo infatti dai danni delle creme solari, così tanto acclamate, e a meno che non si venga esposti al sole internamente, è necessario ingerire biossido di titanio?
Le nanoparticelle di Biossido di titanio potrebbero danneggiare il tuo cervello?
Continua a leggere l'articolo informati su LiFeMe
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