Macrolibrarsi

mercoledì 12 ottobre 2016

Vini, fino a 130 trattamenti chimici su quelli francesi



















Ha sempre il suo fascino il vino francese. Un po’ per quei nomi altisonanti (bordeaux, borgogna, chaampagne), un poì per il gusto esterofilo che da sempre caratterizza gli italiani. Occhio, però. Perchè il settimanale transalpino Le Canard Enchaine ha svolto una indagine sulle 362 etichette AOC (corrispondenti alle nostre DOC) per scoprire che nella stragrande maggioranza dei casi i vini vengono sottoposti, nel processo di lavorazione in cantina che precede l’imbottigliamento, ad almeno 130 trattamenti chimici.

Che vanno dallo zolfo al ferro, dalla gelatina alla colla di pesce, dal ferro-cianuro aL potassio. Sono gli stessi disciplinari a consentire l’utilizzo di una settantina di sostanze chimiche. Per esempio il solfito di ammonio, che favorisce lo sviluppo dei lieviti; l’ureasi, una proteina che riduce la percentuale di urea nel vino; la gelatina alimentare, la colla di pesce che serve a ridurre il tasso di acidità; il solfato di rame indispensabile per ridurre il cattivo odore e, ancora, la gomma arabica. E l’ elenco continua con lo zucchero, lo zolfo, il ferrocianuro di potassio, sostanza pericolosa da utilizzare con estrema attenzione, per ridurre la percentuale di ferro, di rame e di altri metalli pesanti.

E da noi? Come riporta il quotidiano economico Italia Oggi, le etichette DOC e DOP sono 403. Forse, l’unica differenza è che nessuno ha mai condotto una indagine tanto approfondita quanto quella sel settimanale francese.

Articolo letto su Infossannio fonte Liberoquotidiano

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