L’obesità rappresenta una delle principali sfide sanitarie del ventunesimo secolo. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’Obesità come “una condizione clinica caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo (grasso) in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute”.
Il “peso” del corpo nella sessualità di Chiara Simonelli Psicologa Psicoterapeuta e Sessuologa
Dai dati più aggiornati emerge una situazione particolarmente preoccupante per quanto riguarda adulti e bambini. Secondo la sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), aggiornata al maggio 2016, più di quattro adulti su dieci risultano in eccesso ponderale in Italia. L’essere in sovrappeso, secondo questi dati, aumenta in maniera direttamente proporzionale all’età, è una condizione che caratterizza il genere maschile più che femminile, le persone con molte difficoltà economiche e coloro che possiedono una scarsa istruzione.
Concentrandosi sulla popolazione adulta, un crescente gruppo di ricerca si è soffermato sulle difficoltà sessuali che uomini e donne potrebbero incontrare a causa dell’obesità o del sovrappeso. Tuttavia, spesso i campioni presi in considerazione dalla ricerca sono molto piccoli a causa delle resistenze mostrate rispetto all’argomento sessualità. I dati a nostra disposizione permettono di evidenziare quali siano i principali disturbi associati al sovrappeso nella sfera sessuale e quali le principali azioni da attivare per gestire le situazioni di difficoltà.
Le disfunzioni sessuali riportate più frequentemente dai soggetti obesi sono: disturbo dell’interesse e del desiderio sessuale, difficoltà relative all’orgasmo ed all’eccitazione e rapporti sessuali dolorosi e faticosi.
Dall’analisi della letteratura emerge la necessità, in primis, del cambiamento degli stili di vita come condizione sine qua non per il trattamento della disfunzione sessuale. Le principali indicazioni fornite riguardano l’aumento dell’attività fisica, un’alimentazione sana e smettere di fumare laddove sia presente anche questa condizione. I trattamenti farmacologici consigliati prevedono l’utilizzo degli inibitori delle PDE-5 per gli uomini e flibanserina, testosterone, buproprione e ossitocina per le donne. Bisogna, in ogni caso, considerare la variabilità dell’efficacia di ciascun farmaco in relazione ai singoli individui.
Inoltre, uno degli interrogativi che frequentemente ci si pone all’interno del panorama scientifico è relativo all’influenza che l’Indice di Massa Corporea (Body Mass Index, BMI) troppo elevato può avere sulla fertilità maschile. Il BMI costituisce l’indice per definire le condizioni di sovrappeso-obesità più ampiamente utilizzato sebbene non fornisca un’informazione completa ad esempio rispetto alle parti del corpo in cui l’adipe si concentra maggiormente. Alcune ricerche hanno evidenziato, infatti, che la motilità degli spermatozoi, elemento importantissimo per la fertilità maschile, si riduce all’aumentare del BMI.
Altro elemento importante è la capacità di stabilire una relazione con un partner, poiché spesso le persone obese, specialmente le donne, evitano momenti di incontro e conoscenza a causa del sentimento di disagio provocato dal proprio corpo.
Da quanto appena detto risulta evidente come la patologia legata all’eccessivo aumento di peso possa influire sui diversi aspetti della sessualità, non solo da un punto di vista funzionale, quindi, ma anche relazionale. Il richiamo all’attenzione sulle componenti biologiche, psicologiche e relazionali del problema appare molto forte. Come già auspicato dall’OMS, la gestione di una patologia così importante dovrebbe vedere coinvolti diversi professionisti che lavorano in sinergia per il raggiungimento di uno scopo comune: il benessere dell’individuo.
È essenziale, quindi, che si lavori in integrazione per ristabilire una corretta alimentazione, la funzione e la forma fisica, sostenere e motivare il cambiamento e considerare tutte le aree che possono costituire un elemento prioritario, inclusa la sessualità. Occorre aiutare il paziente a superare l’imbarazzo nell’affrontare una sfera così intima e sdoganare lo stereotipo ancora molto presente secondo il quale la sessualità sia automaticamente esclusa in presenza di condizioni patologiche importanti.
Ringrazio per la collaborazione la Dott.ssa Luisa Nocito
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