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sabato 1 settembre 2018

Vomito nel cane trattato con il rimedio omeopatico
















Nel mese di Ottobre 1996, improvvisamente, insorgenza di una grave colica addominale con comparsa di vomito schiumoso incoercibile, che richiedeva il ricovero dell'animale il quale veniva sottoposto a terapia intensiva (reidratazione, antispastici, antiemetici, antibiotici). Gli esami ematochimici rivelano un innalzamento delle transaminasi.


Vomito nel cane trattato con il rimedio omeopatico Phosphorus


di Marina Nuovo da informasalus.it

Iron, cane di razza alano, colore arlecchino, otto anni.

Prima consultazione: 19 Febbraio 1997 - Grave deperimento organico.


Nel mese di Ottobre 1996, improvvisamente, insorgenza di una grave colica addominale con comparsa di vomito schiumoso incoercibile, che richiedeva il ricovero dell'animale il quale veniva sottoposto a terapia intensiva (reidratazione, antispastici, antiemetici, antibiotici). Gli esami ematochimici rivelano un innalzamento delle transaminasi. Dopo 24 ore si procedeva ad un intervento di urgenza per una gastrodilatazione acuta. In terza giornata l'animale veniva dimesso, ma in settimana giornata ricompariva il vomito incoercibile e ribelle al trattamento.

Sottoposto ed ecografia, si rilevava un ingrandimento del pancreas e si diagnosticava una parziale torsione gastrica (?); pertanto veniva rioperato il 17 Novembre 1996 e veniva eseguita una gastropessi. Dopo pochi giorni dall'intervento ricompariva il vomito schiumoso che, da quel momento, costituirà la costante quotidiana di Iron (e della sua padrona).

Viene dunque emessa una diagnosi generica di "disordini epato-pancreatici" e l'animale viene sottoposto alle cure più diverse, che spaziano dai fermenti lattici agli enzimi pancreatici, ai regolatori della motilità gastrointestinale, agli anti ulcera, agli adsorbenti, etc.


Nessuna terapia riesce a modificare in alcun modo il sintomo gastrico e l'animale inizia a perdere peso con quotidiana matematicità.

Al momento della prima visita pesa 35 Kg, contro i 52 iniziali (ha quindi perduto 17 chili in tre mesi!), è al limite delle possibilità di sopravvivenza, e la proprietaria, nelle ultime tre settimane, è arrivata a nutrirlo ogni ora al fine di evitare il più possibile l'insorgenza del vomito. In questo modo riesce a limitare il vomito a una-due volte la settimana.


All'esame obiettivo si rilevano:

- Addome fortemente meteorico, con anse intestinali dilatate e guazzamento, senza che si riesca a suscitare un dolorabilità evidente.
- Addome e organi genitali rilasciati, freddi; freddezza generale.
- Mancata ricrescita del pelo nelle zone sottoposte a tosatura.
- Alito freddo, acre con fauci secche e fredde, ma nel complesso le mucose esplorabili appaiono rosee e non vi è ritardo del tempo di riempimento capillare;
- Temperatura, polso e respiro sono nella norma;
- Prostazione estrema: si addormenta letteralmente in piedi e rischia più volte di cadere.
- Grave stato di deperimento organico, con magrezza impressionante.

Esame urine: nella norma
Esame feci: positivo per ascaridi e tricocefali.
Esame sangue: G.R 4,8 mil./mmc Hb l2mg Hc37
G. B. 3.700/mmc con linfocitopenia (12%)


PRECEDENTI PATOLOGICI

Precedenti patologici: grave gastroenterite emorragica a due mesi. Diarree ripetute nel corso degli anni, talvolta emorragiche, ad insorgenza improvvisa e apparentemente senza causa, molto acute e violente. Crisi epilettiche sporadiche (una volta ogni otto, dodici mesi), attribuite a cause emotive o comunque eccitative (spaventi, calori delle cagne).

L'interrogatorio omeopatico ha permesso di mettere in evidenza alcun dati caratteristici riguardanti i sintomi locali e generali del paziente, nonché di fare luce sugli aspetti temperamentali del soggetto e sul sottile e complesso legame instauratosi tra l'animale e la sua "difficilissima" padrona.



Sono in presenza, infatti, di una persona dall'apparenza molto dura e decisa, aggressiva, prepotente, con attitudine al comando. Iron è già stato seguito da eminenti colleghi, professori universitari, clinici d'alta fama. L'idea di ricorrere all'Omeopatia non è stata sua, bensì del nipote che sta seguendo il corso della nostra scuola; lei ha accettato in considerazione dell'ineluttabilità della situazione.

All'inizio è molto difficile colloquiare con lei; occorre leggere tra le righe delle sue frasi lapidarie e stare molto accorti a non dare l'impressione di giudicarla, poiché, lo capisco quasi subito, il suo grosso disagio deriva dal fatto di sentirsi profondamente in colpa per il problema del suo animale.



È di quei genitori (concedetemi il termine) disposti a spendere qualunque cifra per il loro "bambino", ma mai e poi mai a mettersi in discussione per modificare un rapporto conflittuale. Ma Iron è alla fine; non reggerà più di qualche giorno e lei ne è consapevole. Così decide di fidarsi. E nel raccontarmi di lui, in fondo, mi racconta di sé, considerato lo strettissimo rapporto che li lega.

Non è mia intenzione fare della psicologia spicciola; quello che voglio rimarcare è come spesso il rapporto uomo-animale di casa risenta delle stesse dinamiche che si ritrovano nei rapporti familiari e di come la comprensione di esse possa fornire una chiave interpretativa che ci può condurre ad una più profonda considerazione della patologia. In questo caso specifico, la malattia del cane era al contempo specchio e balsamo rispetto a difficoltà personali delle quali non è opportuno in questa sede discutere. Mentre da un lato la obbligava alla cura di un essere inerme (Iron veniva nutrito ormai solo più con cibo per neonati!), dall'altro le ribadiva la sua incapacità di farsene carico. Ma vediamone i sintomi.



IL VOMITO

Si tratta di un vomito schiumoso, improvviso, a getto, con schiuma bianca, che insorge anche a seguito dell'ingestione di uno o due cucchiai di cibo.

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