Arrivano nuove conferme da tutta Europa: la microplastica che gettiamo in mare arriva nel cibo che mangiamo. Contaminando fino al 70% degli alimenti
Quando mangi cozze, gamberi e sale in realtà stai mangiando microplastica Di Gino Favola
Arriva una nuova conferma: la microplastica che arriva in mare attraverso innumerevoli fonti inquinanti ritorna nei nostri piatti. È inevitabile, in qualunque ecosistema. La catena alimentare fa tornare a galla – è proprio il caso di dirlo – tutto ciò che immettiamo nell’ambiente.
Nuove indagini di Altroconsumo e della Unversity of Hull and Brunel dimostrano quanto sia ormai pervasiva la presenza di microplastica nei molluschi, nei gamberi e anche nel sale.
«La plastica massicciamente prodotta da sessant’anni a questa parte (300 milioni di tonnellate all’anno) è ovunque – scrivono da Altroconsumo – La respiriamo. La beviamo: è stata trovata sia in acque minerali sia in acque potabili. La spalmiamo sulla pelle. La mangiamo».
Ecco cosa dicono le ultime analisi.
Le analisi Altroconsumo: microplastica in cozze, gamberi e sale
L’inchiesta di Altroconsumo è stata eseguita in concerto con altre quattro associazioni di consumatori, operanti in Austria, Belgio, Danimarca e Spagna.
Gli osservatori indipendenti hanno raccolto e analizzato 102 campioni provenienti da produttori e rivenditori di diversi Paesi europei, tra cui l’Italia. Eseguite analisi su 38 esemplari di sale marino, 35 di cozze e 29 di gamberi.
La ricerca ha dimostrato che quasi nel 70 per cento dei casi (70 su 102) il campione è contaminato da microplastica. In questa infografica, le percentuali esatte di prodotti contaminati:
Con il termine “Presenza”, Altroconsumo indica microplastiche “rilevate in quantità significativa. Con “Tracce”, invece, si indica la presenza solo di alcune specifiche particelle. Quando etichettato con “Assenza”, infine, il prodotto si ritiene privo di microplastica.
L’analisi Altroconsumo sulla microplastica: marche e rivenditori
L’associazione ha indicato nel proprio report (qui il download del pdf) anchele marche e i rivenditori analizzati in Italia. Facendo però una importante precisazione: .....
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