La produzione degli abiti che vendete nei vostri negozi è stata direttamente connessa all’inquinamento dell’aria e dell’acqua provocato dalle fabbriche produttrici di viscosa in Asia. In quanto vostri clienti di tutta Europa esigiamo che vi adeguiate agli standard e alle tempistiche per l’applicazione di politiche di inquinamento a impatto zero e che collaboriate con i produttori per attuare la transizione verso le nuove tecnologie, smettendo di acquistare dai aziende che non si adeguano.
a Zara, H&M e gli altri giganti europei della moda
Petizione Perché è importante?
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H&M e Zara risultano coinvolte nel devastante inquinamento ambientale in Asia. I loro capi d’abbigliamento, tanto amati in Europa, provengono da industrie che riversano le loro acque di scarto inquinate direttamente nei fiumi e nei ruscelli [1]. Le due aziende hanno già presentato le loro scuse ufficiali e si sono dichiarate pronte a smettere di collaborare con stabilimenti la cui produzione è letale per il pianeta. Sta a noi ora esigere un’azione immediata!
Le persone che hanno condotto le indagini presso le sedi H&M e Zara si sono immediatamente accorte che si trattava di qualcosa di grave. I test sulla qualità dell’acqua e i colloqui con le persone del luogo hanno dato ulteriore conferma. Le industrie che producono i loro abiti stanno devastando il territorio e la qualità di vita delle comunità locali. La cosa peggiore? Le cose non devono per forza andare in questo modo: tecnologie a energia pulita sono già disponibili e potrebbero essere, se marchi come H&M e Zara ne facessero richiesta.
Marchi come H&M e Zara rivestono un ruolo importante in questo processo perché possono spingere le fabbriche di viscosa a cambiare e possono sostenerle nella transizione verso la sostenibilità.
Sono tante le aziende coinvolte in questo scandalo, almeno dieci delle più grandi imprese globali nella fornitura di materie prime in Cina, India e Indonesia. E H&M e Zara sono tra i principali acquirenti.
Stiamo parlando dell’inquinamento causato dalle fabbriche di viscosa, tessuto derivato da una pianta che si sta sostituendo a prodotti sintetici e al cotone. La viscosa viene indicata come un’alternativa più “sostenibile” e potrebbe essere vero, se non fosse che quella comprata da H&M e Zara non lo è assolutamente. Si tratta, al contrario, di una produzione che avviene con processi chimici altamente inquinanti. Le emissioni e le sostanze prodotte per la sua produzione superano di gran lunga gli standards raccomandati.
I lavoratori di queste industrie e gli abitanti delle zone coinvolte hanno spiegato ai reporter che l’acqua è diventata imbevibile, che hanno amici e familiari che si sono ammalati e che la pesca ha subito gravi danni. In Cina i residenti in una zona in cui è presente una di queste fabbriche hanno dichiarato di aver smesso da tempo di nutrire i loro maiali con i pesci morti, visti i livelli di contaminazione. I test sull’acqua confermano questi racconti con risultati che superano i già deboli limiti previsti per legge.
Abbiamo il potere di cambiare le cose. H&M and Zara hanno già ricevuto critiche in seguito alla pressione mediatica. Adesso tocca a noi farci sentire. Era già accaduto in passato quando, a seguito della strage di lavoratori tessili in Bangladesh nelle fabbriche al servizio dei colossi della moda, H&M e Zara firmarono un accordo sulla base della pressione ricevuta dai consumatori.
Riferimenti
Riferimenti
[1] https://www.theguardian.com/sustainable-business/2017/jun/13/hm-zara-marks-spencer-linked-polluting-viscose-factories-asia-fashion
http://www.independent.co.uk/news/business/news/h-and-m-zara-marks-spencer-clothes-supply-chain-pollution-factories-asia-a7786716.html
http://changingmarkets.org/wp-content/uploads/2017/06/CHANGING_MARKETS_DIRTY_FASHION_REPORT_SPREAD_WEB.pdf
su WeMove.EU
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