Macrolibrarsi

mercoledì 20 aprile 2016

L'Arte di Coltivare l'Orto e Se Stessi












L'orto sembra essere un luogo in cui lavorare per produrre ortaggi, niente di più.Eppure non pochi artisti, ricercatori, mistici, scrittori, hanno cercato il modo di coltivarne uno, a imitazione forse del Creatore, che è per Dante "l'ortolano eterno" che si prende cura di noi, sue fronde.


L'orto, un microcosmo fecondo e perciò necessario, ha sempre parlato all'uomo che se ne è occupato.

L'uomo moderno, che non produce più quello di cui si nutre, sembra aver perduto la capacità di comprenderlo. L'autrice di questo libro ricostruisce le sue esperienze di orticultore inesperto e cerca di tradurre per noi la ricchezza che il rapporto diretto con la Terra e la Natura produce in chi le coltiva e se ne prende cura.

La scoperta è che considerando l'orto come una terra di significati e non come una terra di fatti, si può godere non solo dei suoi frutti materiali ma anche di quelli, altrettanto ricchi, spirituali: la cura, la generosità, la fatica, l'attesa, l'ascolto, la protezione.

L'orto cura chi si prende cura di lui.
Estratto dal Libro
Dal primo colpo di vanga sono passate forse tre, quattro settimane. L'orto è pieno di vita. Lo guardo come si guarda l'opera compiuta, ben sapendo che non lo è mai....

Sembrava si trattasse di una faccenda pratica da sbrigare, a conclusione della quale mi sarei potuta dire "anche questa è fatta" e passare ad altro. Invece me ne resta il segno, perché ogni cosa, dice Balthazar, può essere considerata in due modi: come fatto o come mistero.

Il seme è meraviglia e mistero, e così l'atto con il quale lo depongo con reverenza nella terra, perpetuando la vita.

L'Arte di Coltivare l'Orto e Se Stessi Voto medio su 1 recensioni: Da non perdere
€ 10

Nessun commento:

Posta un commento